La croce, strumento di sofferenza e umiliazione, è per noi cristiani il segno più alto dell'amore di Dio per tutta l'umanità. Seguiamo Cristo portando le nostre croci, certi che il sacrificio porta alla gloria.
«O CROCE, UNICA SPERANZA»
Contempliamo la croce; ci possieda l'amore di Dio, rivelatosi pienamente nella croce di Cristo. Da infame strumento di supplizio e di morte, la croce è ora circonfusa di gloria e di vita. Il Figlio "innalzato" è sorgente di salvezza per il mondo "tanto amato": dall'alto Gesù attira tutti a sé. Se il serpente innalzato nel deserto fu fonte di guarigione per chi lo guardava (I Lettura) - ma «era salvato non per mezzo dell'oggetto che vedeva, ma da te, salvatore di tutti» (Sap 16,7) - Gesù assume la figura antica per prospettare la sua elevazione sulla croce, dalla quale sprigionerà la sua potenza gloriosa e la salvezza per il mondo (Vangelo). «Dalla condizione di Dio... alla condizione di servo», riflette san Paolo (II Lettura), mentre contempla il mistero dell'umiliazione del Figlio di Dio e si raccoglie in adorazione davanti alla sua esaltazione trionfale nella gloria. Davanti alla croce il credente s'inginocchia e adora. Vede fino a che punto Gesù lo ha amato; si persuade del valore della sofferenza e dà un senso alle tante croci che travagliano l'umanità; sa di non poter abdicare alla speranza in colui che solo «è nostra salvezza, vita e risurrezione» (Ant. d'ingresso).
don Giuliano Saredi, ssp
La croce di Cristo: stoltezza per il mondo, sapienza e vittoria per noi
La festa dell'Esaltazione della Santa Croce ricorda il ritrovamento della vera croce da parte di santa Elena nel 326 d.C., la dedicazione della Basilica del Santo Sepolcro nel 335 d.C. e il recupero della reliquia, trafugata dai Persiani, da parte dell'imperatore Eraclio nel 628 d.C. Questa celebrazione onora la croce come segno di salvezza, amore di Dio e vittoria di Cristo, invitando i fedeli a contemplare il mistero della redenzione. Alcuni numeri del Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) spiegano il significato profondo della croce. Essa è strumento della salvezza: con il suo sacrificio unico, Cristo riconcilia l'umanità con Dio (CCC 613). È segno dell'amore divino: per essa il Figlio di Dio accetta la morte per l'uomo peccatore (CCC 604). È via di vita e risurrezione: chi porta le proprie croci quotidiane partecipa alla passione di Cristo e alla sua gloria (CCC 617). È invito alla conversione: fonte di ogni grazia e benedizione, essa ci spinge a riconoscere i nostri peccati e accogliere la misericordia divina (CCC 617). È simbolo di vittoria: non solo segno di sofferenza, essa rappresenta il trionfo definitivo sul male mediante la risurrezione di Cristo (CCC 654). Il significato della croce va al cuore del mistero della redenzione, che culmina nella gloria del Risorto e nella salvezza dell'umanità. Può essere compreso solo se lasciamo la logica del mondo per accogliere la sapienza di Dio. San Paolo la definisce "stoltezza" per chi non crede, ma per chi crede essa è forza e sapienza divina (cf. 1Cor 1,18-25). Accogliere questa sapienza richiede una conversione radicale e il mettersi alla sequela di Gesù Cristo, amore che si dona. Unito a Cristo e abbracciando la sua croce, il credente partecipa al combattimento spirituale contro le potenze del male. È una scelta radicale, che lo fa partecipe dell'anima del mondo, di quel lievito che fa crescere il regno di Dio, Egli, quale "anima vittima", accetta d'essere collaboratore di Cristo nella sconfitta del male, condividendo la sofferenza per le doglie del parto del mondo nuovo che nasce. Su tutto regna la speranza, perché sulla croce l'amore trasforma ogni dolore in redenzione e ogni debolezza in forza divina. Il cristiano che abbraccia la croce già partecipa alla gioia, alla vittoria e alla gloria di Cristo.
don Pietro Roberto Minali, ssp
Preghiera dei fedeli
C - L'Anno giubilare ci esorta a rinvigorire la virtù teologale della speranza, infusa in noi nel Battesimo, grazie alla redenzione operata da Cristo con la sua morte e risurrezione.
Lettore - Proclamiamo con fede:
Per la tua croce, ascoltaci Signore.
1. Per la Chiesa: splenda in essa la gloria della croce. Saldamente ancorata a Cristo Signore, sua unica speranza, sia umile e povera, obbediente a Dio e a servizio dei fratelli. Preghiamo:
2. Per la pace nel mondo: nel nostro tempo, in cui la luce del Risorto passa più che mai attraverso le ferite del Crocifisso, la riconciliazione compiuta nel sangue di Cristo, che è nostra pace, sia sorgente di fraternità e di rinnovata speranza. Preghiamo:
3. Per gli operatori di giustizia: la grazia dell'indulgenza giubilare li disponga all'adempimento della loro funzione secondo verità e saggio discernimento. Sull'esempio di Gesù, "venuto per salvare e non per condannare", guardino i volti prima delle colpe e valutino le speranze più degli errori. Preghiamo:
4. Per i sofferenti nel corpo e nello spirito: la croce di Cristo li renda forti nelle loro tribolazioni; li sorregga la ferma speranza che, uniti nella fede alla sua passione redentrice, saranno partecipi della sua vittoria sulla sofferenza e sulla morte. Preghiamo:
5. Per noi qui riuniti: il sacrificio eucaristico, che negli umili segni del pane e del vino rende presente Cristo crocifisso e risorto, infonda al nostro cammino il passo risoluto della beata speranza che ci attende. Preghiamo:
Intenzioni della comunità locale.
C - O Signore, la tua croce è salvezza: noi confidiamo in te. La tua croce è vita e risurrezione: noi speriamo in te. A te, Cristo crocifisso e risorto, onore e gloria nei secoli dei secoli.
A - Amen.
15-21 settembre 2025
15 L B.V. Maria Addolorata (m, bianco). Sia benedetto il Signore, che ha dato ascolto alla voce della mia supplica. Nell'ora buia della croce Gesù ci affida a sua Madre. Confortati e sostenuti dall'amore di Maria siamo Chiesa con lei in Gesù. S. Caterina da Genova. 1Tm 2,1-8; Sal 27; Gv 19,25-27 opp. Lc 2,33-35. í Oggi è il Giubileo della Consolazione.
16 M Ss. Cornelio e Cipriano (m, rosso). Camminerò con cuore innocente. Gesù ridona la vita al figlio di una vedova, mostrando la sua compassione e il potere divino che suscitano fede e speranza. S. Eufemia; S. Ludmilla. 1Tm 3,1-13; Sal 100; Lc 7,11-17.
17 M Grandi sono le opere del Signore. Gesù giudica con severità chi non riconosce il dono della Parola. È lui la sapienza da accogliere. S. Roberto Bellarmino (mf); S. Ildegarda di Bingen (mf). 1Tm 3,14-16; Sal 110; Lc 7,31-35.
18 G Grandi sono le opere del Signore. La donna peccatrice, con lacrime e amore, ottiene il perdono di Gesù. Il suo esempio ci insegna che la fede sincera supera ogni giudizio e porta alla salvezza. S. Arianna; S. Eustorgio; S. Giuseppe da Copertino. 1Tm 4,12-16; Sal 110; Lc 7,36-50.
19 V Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Gesù predica e annuncia il regno di Dio con i Dodici e alcune donne che, guarite, lo seguono, mostrando la forza della gratitudine e del servizio. S. Gennaro (mf); S. Mariano; S. Ciriaco. 1Tm 6,2c-12; Sal 48; Lc 8,1-3.
20 S Ss. Andrea Kim Tae-gon, Paolo Chong Ha-sang e c. (m, rosso). Presentatevi al Signore con esultanza. La parabola del seminatore apre il nostro cuore alla riflessione interiore sul valore che diamo alla Parola nella nostra vita. S. Eustachio. 1Tm 6,13-16; Sal 99; Lc 8,4-15. í Oggi è il Giubileo degli Operatori di Giustizia.
21 D XXV Domenica del T.O. / C. XXV sett. del T.O. (I) - I sett. del Salterio. S. Matteo ap. ev.; S. Maura. Am 8,4-7; Sal 112; 1Tm 2,1-8; Lc 16,1-13.
Proposte per i canti
PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed. - Inizio: Ti saluto, o croce santa (522); Cristo Gesù, Salvatore (633). Salmo responsoriale: M° S. Militello; oppure: Il Signore è il mio pastore (88). Processione offertoriale: Quanta sete nel mio cuore (705). Comunione: Pane vivo, spezzato per noi (699); Volto dell'uomo (525). Congedo: Quello che abbiamo udito (710).